VIA CRUCIS DEI GIOVANI CON IL VESCOVO

VENERDÌ 22 MARZO 2013

 

I giovani della diocesi tornano a trovarsi con il Cardinale Arcivescovo per il consueto appuntamento della Via Crucis del venerdì precedente la Domenica delle Palme e dunque l’inizio della Settimana Santa, occasione per preparare insieme la Pasqua e quest’anno orientare i cuori alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Rio de Janeiro dal 23 al 28 luglio.

Partendo da Santa Maria del Fiore per giungere alla basilica di Santa Croce, sulle orme della Croce faremo memoria del mistero grande della Passione di Gesù: «Con il sacrificio di amore della Croce, Gesù ha aperto la strada affinché ogni uomo e ogni donna possa conoscere Dio ed entrare in comunione di amore con Lui» (Benedetto XVI, Messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù 2013, 4). Ogni uomo ha bisogno di Dio e «a quanti chiedono dove possa posarsi lo sguardo per scorgere il volto di Dio non dobbiamo aver paura di indicare quello di un uomo, Gesù di Nazaret, in cui Dio si è mostrato ed è diventato uno di noi, compagno del nostro cammino sulla terra» (G. Betori, Lettera pasquale 2013).

In questo Anno della Fede la Via Crucis dei Giovani si propone di fare proprio l’invito a raccogliere l’eredità dell’ultimo Concilio rivolto da Benedetto XVI attraverso il numero 5 del Motu proprio Porta Fidei: «Ho ritenuto che far iniziare l’Anno della fede in coincidenza con il cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II possa essere un’occasione propizia per comprendere che i testi lasciati in eredità dai Padri conciliari, secondo le parole del beato Giovanni Paolo II, “non perdono il loro valore né il loro smalto». Così, mentre percorreremo le vie del centro, tagliando la città con la processione orante dietro la croce nell’alternanza di canti, letture, preghiere e silenzio, riascolteremo stazione per stazione insieme alla parola del Vangelo alcuni passaggi della Gaudium et Spes. Cristo rivela l’uomo all’uomo così non vuole essere semplicemente un titolo ad effetto per un evento che ogni anno coinvolge tantissimi nostri giovani, ma l’espressione della consapevolezza «che il primo atto di amore che» possiamo «fare verso il prossimo è quello di condividere la sorgente della nostra speranza: chi non dà Dio, dà troppo poco!» (Messaggio, 5). «Più conosciamo Cristo, più desideriamo annunciarlo. Più parliamo con Lui, più desideriamo parlare di Lui. Più ne siamo conquistati, più desideriamo condurre gli altri a Lui» (Messaggio, 3). Nell’accoglienza del messaggio del Concilio ci troveremo così coinvolti nel cuore della nostra città in quello che è lo «slancio missionario di tutta la Chiesa: far conoscere Cristo», infatti, «è il dono più prezioso che» possiamo «fare agli altri» (Messaggio, introduzione).